Strumenti informatici – La Virtual Private Network

Molto spesso, quando si naviga su internet il pensiero principale è rivolto alla sicurezza dei nostri dati e della nostra identità digitale. I pericoli, infatti, sono dietro ogni angolo o, più precisamente, dietro ogni link sospetto o sito web di cui non si conosce la provenienza.

Insomma, il desiderio di ogni persona che effettua ricerche via internet è quello di avere garantiti privacy, anonimato e sicurezza, per navigare in tutta tranquillità senza il pericolo che la propria identità digitale sia in qualche modo compromessa.

Esistono diversi Strumenti informatici a cui appoggiarsi per la sicurezza online, dagli antivirus, che bloccano programmi potenzialmente dannosi per il nostro pc o per i dati sensibili, al blocco delle finestre pop-up, per evitare di imbattersi in pagine non proprio affidabili.

Ma, se si vuole la certezza assoluta di privacy e protezione, allora il metodo migliore è sicuramente quello di utilizzare una Virtual Private Network, abbreviata in VPN.

Si tratta di una rete privata virtuale che permette la navigazione attraverso un canale di comunicazione riservato a dispositivi che non devono essere collegati ad una LAN (una rete locale, come quella di un’abitazione in cui i dispositivi sono collegati allo stesso modem) ma possono essere dislocati in qualsiasi parte del mondo.

Strumenti informatici – La Virtual Private Network

Che cos’è e a cosa serve una VPN

In parole povere, si tratta di un servizio di rete che può essere utilizzato per criptare il traffico internet, proteggendo in questo modo l’identità digitale di chi lo usa.

Abbiamo appena visto l’esempio di una LAN domestica, dove vari dispositivi sono collegati alla stessa rete. Allo stesso modo, ma molto più in grande, le aziende sfruttano i loro server per creare una rete che metta in collegamento tutti i computer aziendali.

Creare un VP, per un’azienda significa estendere la rete fisica e collegare tra di loro tutti i siti aziendali dislocati su territori diversi.

Praticamente, attraverso la creazione di una VPN, si può realizzare una LAN privata e virtuale, che viene costruita “sopra” la rete fisica, sfruttando il protocollo IP per il trasporto dei dati al di fuori di un singolo sito.

Questo accade perché una Virtual Private Network permette di abbattere i costi della realizzazione di una rete protetta, utilizzando come fondamenta una rete esistente, a cui si aggiunge la sicurezza del traffico criptato e la possibilità di connettere dispositivi lontani tra loro.

I vantaggi di una VPN, però, non vengono sfruttati solo in campo aziendale. Molti utenti privati, infatti, preferiscono navigare in rete attraverso la VPN per scambiare dati nella massima sicurezza, senza restrizioni o Geoblocking.

Inoltre, tra i vari servizi messi a disposizione da questa rete virtuale, si può scegliere anche quali protocolli utilizzare, optando per un server VPN allestito all’interno della propria rete oppure collegandosi ad uno gestito da terze parti.

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Classificazione delle VPN: quanti tipi di reti virtuali esistono

In linea di massima, potremmo suddividere tutte le VPN in reti ad accesso remoto e reti side-to-side, le quali si possono suddividere ulteriormente dei servizi offerti.

Per quanto riguarda le connessioni Virtual Private Network ad accesso remoto, queste consentono agli utenti di accedere ad un server su una rete privata, tramite internet.

Potrebbe sembrare un meccanismo difficile da comprendere ma, in realtà, molte persone lo utilizzano tutti i giorni. Si tratta, infatti, del principio che permette lo Smart Working.

In effetti, si potrebbe vedere questo tipo di connessione come un collegamento tra un PC e il server aziendale.

Le connessioni VPN side-to-side sono utilizzate, invece, per connettere in una rete privata (quasi sempre aziendale) uffici dislocati su punti geografici diversi o, addirittura, con sedi di altre organizzazioni, consentendo una comunicazione sicura.

Quando si decide di creare una rete side-to-side, in ogni sede dovrà essere presente un router dedicato che invierà il pacchetto dati verso i destinatari omologhi, sempre secondo il modello PC/server che abbiamo visto precedentemente.

Un ulteriore distinzione è rappresentata sia dai livelli di sicurezza che dall’affidabilità del circuito virtuale, per cui possiamo classificare le VPN in:

  • Trusted: che garantisce la creazione di percorsi dotati di precise caratteristiche di sicurezza, assegnando un indirizzo IP fisso e applicando una corretta politica di sicurezza delle informazioni.
  • Secure: questo tipo di VPN, attraverso protocolli di crittografia, garantisce la creazione di vari nodi (i router fisici) della rete privata. I dati che viaggiano all’interno di questo tunnel sono inaccessibile a tentativi di intercettazione.
  • Hybrid: come indicato dal nome si tratta di una rete mista. Viene installata quando un’azienda dotata di una rete Trusted ha bisogno anche di una VPN Secure.
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Crittografia e sicurezza: come funzionano gli Strumenti informatici di una rete Virtual Private network

Dopo aver visto come può essere utilizzata una VPN e tutte le tipologie di questa rete virtuale, concentriamoci sul funzionamento vero e proprio della Virtual Private Network.

Ovviamente, l’infrastruttura principale a cui si appoggia la VPN è internet, perché il world wide web è la rete più economica e capillarmente diffusa sul pianeta. Il rovescio della medaglia, però, è rappresentato dal fatto che internet è una delle reti meno sicure.

Per superare questo ostacolo, occorre che la VPN sia dotata di misure che ne aumentino il fattore sicurezza, rappresentate da 3 elementi distinti:

  1. Tunneling: questo meccanismo, che abbiamo accennato in precedenza, prevede l’istallazione di un tunnel sicuro tra due entità remote, abilitate a realizzare una VPN. Le estremità del tunnel, seppur collegate da nodi intermedi, durante il processo diventano virtualmente adiacenti. Per fare un esempio molto pratico, quando si invia un pacchetto dati, questo viene “avvolto” da protocolli di protezione. Una volta giunto all’ingresso del tunnel, i dati vengono ulteriormente imbustati da un altro protocollo e vengono spediti attraverso i nodi all’uscita del tunnel, dove i pacchetti di protezione vengono rimossi.
  2. Autenticazione: il processo di autenticazione, diverso a seconda del protocollo adottato, è necessario per autorizzare l’accesso alla rete, assicurare la possibilità di trasmettere dati e garantire la permanenza su quella rete. Possiamo riassumere questo processo in pochi passi: il client (uno dei pc legati alla rete) contatta il server e chiede di essere identificato, il server verifica che la connessione sia autorizzata, previa autenticazione e, se questa riesce ed è valida, il server stesso autorizza la comunicazione tra le due entità.
  3. Crittografia: la crittografia assicura la riservatezza delle informazioni, utilizzando un algoritmo digitale che trasforma i dati leggibili in dati codificati e incomprensibili per i soggetti non autorizzati. Ovviamente, così come per l’autenticazione, anche la cifratura dipende dal protocollo di comunicazione e gli algoritmi possono essere classificati in: simmetrici, asimmetrici e basati sull’Hashing.

Insomma, una buona rete virtuale privata offre dei vantaggi sia ai singoli utenti che alle aziende che la utilizzano, fornendo una maggior sicurezza tramite linee criptate e privacy sia dei dati che dell’identità digitale.

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