Strumenti di web marketing – Call to Action, come si costruisce e quando è giusto utilizzarla per fare marketing? Ecco tutto quello che devi sapere per una call to Action perfetta.
Ormai, la presenza online di un’azienda o di una qualsiasi attività è diventata fondamentale se si vuole attrare l’attenzione degli utenti e trasformarli in clienti.
Naturalmente, la presenza online da sola non è sufficiente e bisogna elaborare strategie di marketing efficaci e concrete. Esistono tantissimi tipi di web marketing diversi, a cui seguono una moltitudine di strumenti essenziali per poterle mettere in atto.
Tra gli strumenti più utilizzati ed efficaci, troviamo le call to Action. Queste sono dei veri e propri inviti a compiere una determinata azione, sotto forma di un testo veicolato attraverso un bottone o un widget. Si tratta di un elemento fondamentale per il web marketing, utilizzato soprattutto nella strategia di inbound marketing.
Abbiamo già detto che la call to Action è l’elemento imprescindibile di una campagna di inbound marketing, ma in cosa consiste questo strumento?
Possiamo dire che si tratta di un messaggio univoco, in genere formato da un verbo imperativo per rafforzarne l’impatto visivo, veicolato attraverso un bottone o un widget seducente con un design strutturato per catturare l’attenzione degli utenti.
La possiamo trovare su ogni canale di comunicazione virtuale, dai blog ai siti, fino alle newsletter o i social media.
Quale che sia il canale di comunicazione su cui è postata, una call to Action efficace ha bisogno di contenuti articolati, in grado di coinvolgere e attrarre l’attenzione dell’audience di riferimento e fornire un valore aggiunto all’utente.
Possiamo distinguere due tipologie fondamentali di call to Action: la call to Action primaria e la call to Action secondaria.
Ogni sito web ha la propria call to Action primaria: dal classico tasto per la registrazione ad azioni sempre più complesse come sottoscrizione di abbonamenti o download.
Esistono, però, una serie di azioni ulteriori che rientrano sotto la definizione di call to Action secondaria. Queste azioni possono essere l’invito alla lettura di un articolo, piuttosto che l’incoraggiamento a seguire un brand o un’azienda sui propri canali social media.
Sono azioni che richiedono sicuramente uno sforzo minore per l’utente rispetto ad una registrazione su un sito, tuttavia non sono meno importanti. A differenza della CTA primaria, veicolata da un “bottone”, la secondaria è composta principalmente solo da un testo ben articolato.
La struttura principale di una call to action è composta da una parte di copy e una parte visual e ognuna delle due ha un impatto diretto sulle conversioni da utente a cliente.
Il visual è un fattore chiave essenziale per una call to action di successo poiché ne costituisce l’elemento identificativo; i bottoni, le frecce e i colori a contrasto sono elementi visivi che attraggono l’attenzione degli utenti.
Il posizionamento dei bottoni deve essere strategico. Ad esempio, un bottone posto troppo in basso che costringe l’utente a scorrere eccessivamente la pagina potrebbe portare ad una riduzione delle conversioni mentre, al contrario, posizionato in alto sul sito web è facile da trovare, riconoscere e cliccare.
Veniamo ora alla parte copy. L’uso di un linguaggio semplice, sintetico ma capace di coinvolgere è l’ingrediente fondamentale per una call to action di successo. Deve descrivere chiaramente il motivo per cui un utente dovrebbe compiere l’azione desiderata.
L’attenzione deve essere rivolta sulla voce imperativa che invita al click, facendo ben attenzione, però, a evidenziare il valore e il vantaggio che un utente potrebbe trarre da compire quella azione.
Per riassumere questo concetto in maniera decisa, possiamo ridurre tutto a due domande. La parte visual deve essere strutturata in modo da rispondere perfettamente alla domanda “dove dovrei cliccare?” mentre la parte copy deve rispondere alla domanda “perché dovrei cliccare?”. Se entrambe riescono a dare una risposta convincete in pochi secondi, l’obiettivo della call to action è raggiunto.
Infine, il posizionamento della call to action all’interno di una pagina ha un’altissima rilevanza e, in genere, dipende dalla complessità dell’offerta. Se il prodotto o l’offerta è molto semplice e l’utente non deve compiere un grande ragionamento per procedere all’acquisto posizionare la call to action all’inizio della pagina è la scelta migliore.
Se, invece, il prodotto è complesso e l’utente deve apprendere moltissime informazioni per prendere una decisione consapevole, posizionare la call to action alla fine della pagina potrebbe essere più conveniente.
Ogni strumento di web marketing ha una sua call to action specifica, che assolve a caratteristiche e funzioni diverse. Prendiamo ad esempio due dei canali di comunicazione digitale più utilizzati: i siti internet e i social media.
Una call to action inserita all’interno di un sito web sarà formata da una parte copy più corposa e inserita alla fine di un post come invito a commentare, iscriversi a una newsletter o sotto forma di banner che invita a scoprire altri servizi.
Una call to Action di un social media, invece, avrà degli obiettivi differenti. Attraverso pulsanti o Widget, invitano alla condivisione di contenuti e portano con se esclusivamente un ritorno di visibilità. Le call to Action social sono indirizzate a portare like, commenti o condivisioni, in modo da favorire le interazioni tra utente e azienda.
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