Quando si crea un contenuto destinato a pagine web, occorre lavorarlo e ottimizzarlo in maniera molto specifica, tramite una serie di attività che prendono il nome di SEO on page, per fare in modo che questo raggiunga gli obiettivi desiderati.
Per mettere in campo la strategia migliore al fine di creare un contenuto di qualità, è necessario svolgere molte azioni che riguardano altrettanti aspetti del contenuto stesso, dalla lunghezza, alle keyword, fino all’inserimento dei metadati.
La SEO on page, come tutte le attività SEO, ovvero di Search Engine Optimization, si basa su un’analisi e una revisione continua. Le analisi stabiliscono quali sono i fattori su cui spingere di più, mentre la revisione serve a rendere un contenuto sempre aggiornato perché, quello che è giusto oggi potrebbe non esserlo più domani, e viceversa.
Insomma, si tratta di un lavoro complesso e certosino ma, se si parte da premesse ben chiare, ovvero quali sono le dinamiche che ruotano attorno all’algoritmo dei motori di ricerca e quali sono gli obiettivi che un brand vuole raggiugere, diventa tutto una questione di pratica.
Vediamo, allora, cos’è la SEO on page, quali sono gli strumenti di cui si serve e come ottimizzarla per creare contenuti di qualità.
Come detto, la SEO on page è tutto l’insieme di tecniche di ottimizzazione che impattano sui singoli contenuti di un sito web.
Insomma, non si tratta solo di analizzare i fattori di ranking utili a posizionare un contenuto tra i primi risultati della classifica SERP dei motori di ricerca ma, si fa riferimento anche a tutte le attività che si mettono in pratica in ciascuna pagina del sito, al fine di agevolare la navigabilità tanto per il crawler, ovvero il software per l’indicizzazione, quanto per gli utenti.
Quindi, ottimizzare i contenuti è fondamentale per agevolare un motore di ricerca nel comprendere quale sia il settore in cui posizionare una pagina. Tuttavia, è altrettanto fondamentale offrire contenuti di qualità, poiché non bisogna mai dimenticare che i “veri lettori” sono gli utenti che atterrano sul sito.
Prima di approfondire tutti gli aspetti legati alla SEO on page, è necessario fare delle distinzioni di tipo tecnico e operativo tra: On Page, On Site e Off Page.
Ovviamente sono tutte tecniche di lavorazione che riguardano la Search Engine Optimization, ma rivolte ad elementi diversi.
In ambito digitale, molto spesso si tende a raggruppare insieme SEO on page e On site, considerandole in un macro-gruppo di attività di lavorazione che si applicano ad un sito.
Tuttavia, è buona norma operare una distinzione tra queste due attività poiché la On Site è più generalizzata e include gli aspetti tecnici del sito stesso mentre la on page è relativa ad una singola pagina del sito web. I SEO specialist dovrebbero sempre effettuare la fondamentale distinzione tra:
Questo elenco non è stato messo in ordine casuale, difatti se il sito di un brand non possiede una solida struttura, esiste la possibilità che un motore di ricerca non riesca a comprendere la gerarchia che intercorre tra i contenuti e indicizzi delle pagine che in realtà non dovrebbero essere indicizzate.
La domanda, però, sorge spontanea: per quale motivo troviamo spesso SERP dominate da risultati di bassa qualità?
Ciò potrebbe dipendere dal fatto che alcuni siti siano favoriti da un’attività di link building molto aggressiva, o dal fatto che i motori non hanno risultati migliori da mostrare, o da un’ottimizzazione della SEO Off Page eccellente.
È bene ricordare infatti che la SEO on page è solo una delle parti che concorrono a raggiungere obiettivi organici di un sito web ma, per avere successo sul lungo periodo è sempre meglio fare le cose rispettando i giusti criteri.
Prima di parlare di quali sono i fattori di ranking che migliorano le prestazioni di una pagina web è necessario partire da un dato fondamentale: la query di ricerca.
Senza un insieme di query, ovvero la ricerca che gli utenti scrivono sul motore, è impossibile iniziare l’ottimizzazione delle pagine.
Per ottenere questo insieme è necessario fare una keyword reseach e analizzare il search intent degli utenti. Solo dopo un’attenta analisi delle intenzioni di ricerca infatti è possibile indicizzare un contenuto e ottimizzarlo al fine di posizionarlo in maniera ottimale per ogni singola query del gruppo.
Vediamo, quindi, quali sono gli elementi che più di tutti concorrono a far posizionare un contenuto in maniera ottimale all’interno delle SERP.
Lo snippet è il frammento di una pagina ed è composto dai suoi metadati, ovvero Url, Title e Description. L’Url non è altro che l’indirizzo della pagina, il Title è appunto il titolo e la Description è un riassunto accattivante della pagina, che ha lo scopo di portare l’utente a compiere il click.
Lo snippet non solo è uno degli elementi più importanti per l’ottimizzazione della SEO on page, ma è anche fondamentale per portare l’utente a cliccare sul contenuto.
Gli heading tag di una pagina sono un elemento troppo spesso confuso e mal utilizzato. Nella SEO on page gli heading tag sono delle intestazioni, ovvero elementi semantici che contribuiscono a strutturare il contenuto.
Questi elementi non vengono utilizzati per stabilire la grandezza del testo, bensì per definire il valore che quella parte di contenuto ha ai fini dell’ottimizzazione SEO on page.
Gli heading tag vanno da H1 ad H6 e, per comprendere meglio questo concetto, proviamo a dare un valore numerico ad ognuno di loro. Ad esempio, se H1 avesse un valore di ranking pari a 10 punti, allora quello di H2 sarebbe 8, di H3 sarebbe 6 e così via.
Chiarito questo punto, è importante sottolineare che non è indispensabile inserire nel testo tutti queste intestazioni semantiche poiché, lato SEO, l’unica che conta davvero in maniera univoca è H1, il resto dipende dal set di query che si hanno a disposizione.
H1 invece è l’elemento, insieme al Title, che più di tutti fa comprendere al motore di ricerca quale sia l’argomento di una pagina e, quindi, il suo obiettivo di posizionamento.
Above the fold è la parte più importante di una pagina e raccoglie tutto ciò che viene visualizzato prima di compiere il primo scroll. Al suo interno devono essere inseriti i contenuti più importanti, tra cui: H1, paragrafo introduttivo, query principali ed eventuali link interni a correlate.
Inoltre, deve essere presente anche la Table of Content, ovvero l‘indice dei contenuti di una pagina che ha lo scopo di dare una panoramica di tutti i paragrafi presenti nel contenuto, utile sia per l’utente che per il crowler. Grazie a questa è possibile arricchire lo snippet con i jump to link.
Il contenuto da ottimizzare all’interno di una pagina non riguarda solo il testo ma anche i media. Anche le immagini devono essere ottimizzate, dall’oggetto, al nome del file, fino all’alt-tag, sono tutti elementi a cui bisogna prestare attenzione.
È importante ricordare che i motori di ricerca contengono molteplici SERP (come generale, immagini, notizie, video,etc) e, ottimizzare bene anche i media significa dare la possibilità al contenuto di ottenere click ulteriori, che non riescono ad essere generati solo dal contenuto testuale. Il successo dell’ottimizzazione SEO on page passa anche da qui.
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