Keyword LSI e l’importanza nell’ottimizzazione SEO

Il settore riguardante l’ottimizzazione SEO è pieno di strumenti e strategie che assolvono ad un unico scopo, quello di riuscire a guadagnare posizioni nella classifica SERP per ottenere un ranking migliore ma, tra tutti questi strumenti, alcuni accendono il dibattito all’interno della comunità dei marketer, come ad esempio le keyword LSI.

Questo tipo di parole chiave sono tra gli argomenti più dibattuti tra i SEO specialist quando si tratta di programmare il lavoro per la realizzazione di un blog o di un sito internet.

Già, perché la domanda rimane sempre la stessa: gli algoritmi di Google tengono in considerazione le keyword LSI oppure no?

Questa indicizzazione semantica latente, infatti, può essere utile per definire la semantica della pagina e a creare contenuti correlati. Ciò significa che quando si utilizzano parole chiave correlate o sinonimi, si può aumentare la pertinenza della pagina e si può migliorare il suo posizionamento sui motori di ricerca.

Tuttavia, secondo altri, tra cui esponenti di spicco dello stesso motore di ricerca, questo tipo di indicizzazione diventa ininfluente nel momento in cui un crawler analizza la pagina al fine di stabilirne il punteggio di ranking.

Per comprendere il motivo per cui esiste questa grande discordanza di opinioni in merito alla materia è necessario fissare alcuni punti chiave.

Per cui, cerchiamo di fare chiarezza su cosa siano le keyword LSI, qual è il loro ruolo all’interno del processo di indicizzazione e perché creare, eventualmente, contenuti di questo tipo.

Cosa sono le Keyword LSI

Per capire fino in fondo di cosa stiamo parlando è necessario comprende quale sia il vero significato dell’acronimo LSI. Queste tre lettere stanno per Latent Semantic Indexing, ovvero indicizzazione semantica latente.

In parole povere, questa definizione fa riferimento all’indicizzazione di un contenuto da parte del motore di ricerca attraverso l’analisi della semantica latente.

Ma a cosa fa riferimento l’espressione “indicizzazione semantica latente”? Si tratta, in buona sostanza, di parole o frasi correlate semanticamente tra loro alle parole chiave principali di una pagina web.

In pratica, i crawler di Google non solo sarebbero in grado di analizzare la parola chiave principale inserita in un contenuto e le relative keyword secondarie, ma analizzerebbe anche il contesto costruito attorno ad esse per determinare in maniera più accurata il posizionamento di una determinata pagina web.

Da questa spiegazione possiamo dedurre, quindi, che le keyword LSI siano semanticamente correlate all’argomento principale del testo senza, però, essere sinonimi della keyword principale.

Questi sono da vedere piuttosto come gruppi di parole o frasi che hanno una stretta relazione con la main keyword per suggerire al motore qual è il focus del contenuto e per uscire dalle ambiguità tipiche del linguaggio umano.

Alcuni esempi di Latent Semantic Indexing

L’esempio più comune da portare per spiegare quali sono le keyword LSI, e in che modo esse possano risolvere i problemi di ambiguità, è quello che prende in considerazione la parola mela in inglese, ovvero “Apple”.

Prendiamo per un momento il posto dell’algoritmo di Google che analizza un contenuto con H1 contenente la parola Apple e deve capire in modo chiaro se quel contenuto si riferisce al frutto, oppure al brand tecnologico di Cupertino.

Se “Apple” è la keyword principale del testo, a fare la differenza nella comprensione del contenuto saranno le keyword LSI vicino all’uno o all’altro ambito, come:

  • Frutto, torta, pera, albero
  • Steve Jobs, telefono, software, sistema operativo

Questo esempio banale è piuttosto esaustivo nello spiegare come gruppi semantici di parole all’interno di un contenuto possano dare una direzione differente al contenuto stesso e, siano necessari per dare all’utente la risposta più attendibile alla query di ricerca che ha formulato.

La posizione di Google rispetto alle keyword LSI

Leggendo quando appena scritto viene però spontaneo chiedersi per quale motivo molti esperti di settore ritengono le keyword LSI irrilevanti, considerando quanto sembrino davvero necessarie al motore di ricerca per indicizzare correttamente i contenuti.

Il dubbio è stato sollevato proprio all’interno di Google, in particolare da uno dei suoi membri più importanti, il Webmaster Trends Analysts John Muller, il quale ha dichiarato nel 2019 in un tweet:

“non esiste alcun tipo di keyword LSI. Chiunque dica il contrario si sbaglia, mi dispiace”

Ovviamente, leggendo una dichiarazione del genere da una fonte così interna e attendibile, che lavora giorno e notte ad un programma che si evolve in continuazione non c’è da stupirsi che il concetto di keyword LSI sia da considerarsi obsoleto o inutile.

In effetti, delle keyword LSI si iniziò a parlare già nel 1998, quando questa tipo di strumento di indicizzazione fu ideata per gestire i database, ben prima che internet e i motori di ricerca assumessero le funzioni attuali.

Quando Google prese il sopravvento e divenne, di fatto, il re dei motori di ricerca, questa metodologia veniva utilizzata per eludere il problema del keyword stuffing. Tuttavia, oggi sembra un sistema superato, considerando l’avanzamento giornaliero dell’algoritmo nella compressione dei contenuti.

È conveniente creare contenuti con keyword LSI

Arrivati a questo punto, probabilmente la confusione ha preso il sopravvento sulla chiarezza rispetto all’utilizzo della keyword LSI però, quantomeno, è ora più chiaro il motivo per cui il dibattito sull’argomento sia così acceso.

Per cercare di tirare le fila di questo complesso discorso è bene mettere da parte per un momento l’ottimizzazione SEO e scendere nel pratico, ovvero all’interno del modo del copywriting.

Quando si scrive un testo in ottica SEO per piattaforme web come sito, blog o contenuti destinati a siti o landing page specifiche, il Latent Semantic Indexing può essere un concetto a cui costruire attorno tutto lo scheletro del contenuto.

Non esiste una verità assoluta o un’opinione più veritiera dell’altra ma, è innegabile che le keyword LSI siano, a tratti, fondamentali per il content marketing e la SEO, perché nonostante il periodo del keyword stuffing, ovvero l’abuso delle parole chiave, sia superato, a volte si può commettere l’errore di pensare che per rendere noto l’argomento del contenuto siano sufficienti solo keyword primaria e correlate.

Rendere esplicito il contenuto aiuta il motore di ricerca a capire se è il testo giusto per la query di ricerca digitata dall’utente. Insomma, per confondere ancora più le idee potrebbe dire che:

“usare le keyword LSI non è molto utile, ma non utilizzarle penalizza il posizionamento dei contenuti”.

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