I 6 principi fondamentali del graphic designer

24 Gennaio 2022

Grafico non si nasce, lo si diventa, si impara ad esserlo. E per imparare devi studiare i 6 principi fondamentali del graphic designer

La domanda più frequente dei giovani designer e di coloro che si affacciano al design grafico è :” come faccio ad acquisire nuove competenze per diventare un vero graphic designer?”.

Per poter rispondere, bisogna ricordare che prima di imparare a leggere abbiamo imparato a scrivere le lettere e le vocali.

La stessa cosa accade quando si vuole sviluppare una competenza come quella del graphic designer.

I 6 principi fondamentali del graphic designer

Facciamo un passo indietro, vogliamo ricordarti che la conoscenza del disegno grafico si basa su concetti ancora più basilari, comuni a tutto l’universo delle arti visive e grafiche.

Diamo per scontato che tu conosca alcuni degli elementi di base della grafica e del design come

  • linea,
  • direzione,
  • forma,
  • dimensione,
  • texture,
  • colore e
  • luminosità (o valore).


Gli elementi, di base, menzionati sopra rappresentano il piano di conoscenza di un grafico, ovvero i 6 principi fondamentali di cui parleremo ora saranno i mattoni. Ovvero sono gli elementi con cui costruire tutto.

Principio n. 1: la base di tutto è la tipografia


Le basi di tipografia e lo studio dei font sono una delle prime cose che ogni designer inizia a studiare.

Il metodo con cui un designer sceglie e usa un carattere non deve mai essere frutto del caso, ma di una scelta premeditata e consapevole, che mette il font in relazione all’obiettivo finale del proprio progetto.

Per un designer la cura che mette nella scelta di un font rende immediatamente chiare al mondo le intenzioni e il messaggio che vuoi trasmettere.

La tipografia

Diversamente dalla scrittura a mano libera, la tipografia ha una serie di opportunità ancora più ampia, poiché è possibile creare interi progetti grafici utilizzando semplicemente i caratteri tipografici e combinandoli tra loro.

Un progetto può essere completamente trasformato, alterando e combinando i caratteri utilizzati.

La dinamicità con cui vengono utilizzati i testi può, in questo caso, diventare il vero aspetto creativo di un progetto.


Per esempio una “C” su una confezione di “Camel” (le sigarette) e una “C” su un sacchetto di coriandoli venduti dal tabaccaio, hanno lo stesso valore quando parliamo, ma la loro rappresentazione grafica nasce da esigenze comunicative profondamente diverse.

Come migliorare l’uso dei font


Per approfondire i segreti delle lettere, ti consigliamo di leggere cos’è un font e quali sono gli elementi di un font.

Successivamente approfondisci le tue nozioni con letture più complesse come la crenatura, il tracking e cosa sono contrasto e altezza x.

Una volta scoperti i segreti dei vari font e le loro dinamiche, potrai dare libero sfogo alla fantasia e iniziare a giocare con i font secondo un preciso schema.

Principio n. 2: le griglie non sono costrizioni ma punti di partenza


“Il sistema di griglie è un aiuto, non una garanzia di successo. Permette tutta una serie di usi, tra i quali il designer può trovare una risposta che si adatta al suo stile personale.


Imparare a usare le griglie è un’arte che richiede pratica

Fin da bambini, quando iniziamo a disegnare, ci viene insegnato che rispettare uno schema è una forma di limitazione alla nostra naturale inclinazione ad esternare noi stessi.

Ogni scuola ci insegna, fin dalla più giovane età, a permettere al bambino di esprimersi liberamente, quasi come se il modello o la forma geometrica fossero una sorta di mostro che divora le emozioni contenute nel disegno a mano libera.

Sfortunatamente, questa credenza è ben radicata nella mente di molti grafici, che evitano le “griglie” come se fossero una barriera che limita la creatività.

In realtà, le griglie non sono vincoli. Non sono “gabbie”.

Le griglie, nel design grafico, sono esattamente il contrario! Sono il campo di gioco in cui giocare liberamente.

Il foglio bianco da cui iniziare in modo ordinato. È il punto di partenza di ogni progetto di design.
Molto spesso, però, troppi designer ignorano la progettazione ordinata attraverso un uso efficace delle griglie.

Principio 3: usare lo spazio bianco per creare equilibrio


Lo spazio bianco deve essere considerato come un elemento attivo, non come uno sfondo passivo.

Gli spazi bianchi, intesi come spazi “vuoti”, aiutano a stabilire un equilibrio e un’armonia visiva all’interno di un progetto grafico. Permettono di collegare idealmente i vari elementi e di migliorare la leggibilità e l’usabilità di un progetto.


Imparare a gestire lo spazio bianco e a sfruttarne le dinamiche è davvero importante per creare un design di qualità, perché lo spazio bianco, se usato ad arte, valorizza e non indebolisce la forma, conferendogli centralità e dinamismo.

Come si può migliorare la gestione dello spazio bianco in un progetto?


Il nostro consiglio è quello di partire sempre dalla tipografia, dove lo spazio bianco gioca un ruolo determinante per garantire una buona leggibilità.

Come abbiamo scritto in tipografia, ci sono micro spazi bianchi e macro spazi bianchi.

  • I macro sono, per esempio, i margini di una pagina o il padding di un sito web.
  • I micro sono cose come la crenatura, la spaziatura e l’interlinea.

Imparare a gestire bene i micro spazi bianchi è già un grande passo avanti. Uno degli aspetti più difficili in tipografia, per esempio, è la gestione della crenatura (lo spazio tra i caratteri in un font).

Principio n. 4: le dimensioni creano gerarchie visive

Per l’occhio umano, una cosa visivamente grande è anche più importante di una cosa visivamente piccola: è qualcosa a cui prestare più attenzione.

Per esempio se vediamo la copertina di un libro in cui il titolo, il nome dell’autore, il sottotitolo e l’editore sono stampati nello stesso carattere e dimensione, questa è una copertina che non comunica nulla, al contrario disturba la nostra vista e non ci farà mai venire voglia di comprare quel libro.

Ogni comunicazione scritta si basa su gerarchie visive molto precise:

basta pensare ai giganteschi “block letters” dei giornali o alle minuscole clausole dei contratti per capire a colpo d’occhio come le dimensioni evidenziano o nascondono messaggi ben precisi.

Ecco perché, per essere un buon grafico, devi calibrare perfettamente la scelta delle dimensioni, per non trasmettere un messaggio sbagliato e confondere chi guarda il nostro progetto senza capire cosa è davvero importante e cosa no.

Distribuendo i testi all’interno di un manifesto nel modo giusto, si fa arrivare il giusto messaggio allo spettatore.

Disegnare un sito web

Se disegni la homepage di un sito web, devi fare in modo di “far puntare” gli occhi dell’utente sugli elementi più importanti o su quelli che vogliono trovare.

Ad esempio, se un sito di viaggi mette una barra di ricerca molto piccola in alto a destra, quel sito otterrà scarsi risultati.

D’altra parte, se il sito dà il giusto risalto dimensionale, facendo anche uso di spazi bianchi e griglie, allora l’effetto sarà radicalmente opposto:

Principio n. 5: I colori trasmettono messaggi ed emozioni

Lo sa chiunque abbia studiato arte: i colori fanno la differenza. E nel design grafico, giocano un ruolo primario.

I colori possono trasmettere i significati di ciò che viene comunicato. E lo fanno attraverso le emozioni.

Un rosso acceso, un rosso magenta o un rosso sbiadito comunicano sensazioni profondamente diverse;

Scegli i colori in base al pubblico a cui ti rivolgi.

Ogni persona, reagisce in modo diverso a un colore in base alle proprie emozioni, alla propria situazione emotiva e alle dinamiche culturali.

Queste sono domande cruciali a cui rispondere per essere sicuri di trasmettere i giusti significati ed emozioni.
Semplicità.

  • Definisci in dettaglio lo scopo dei colori che devi scegliere.
  • Quali obiettivi vuoi raggiungere? Quale messaggio vuoi trasmettere?

Evita di usare troppi colori e selezionali in modo ordinato e coerente. Un colore di sfondo, un colore primario e un colore per evidenziare determinati elementi sono di solito sufficienti.


Un modo per allenarsi a creare palette di colori efficaci è quello di prendere ispirazione da ciò che la natura ha da offrire. Usate app come Adobe Color per generare tavolozze fotografando ambienti, scenari naturali o altro.

Principio n. 6: Il design è bello se è utile


Il design grafico, rispetta le leggi della forma e i requisiti dello spazio bidimensionale;

  • Il design non è né decorazione né marketing.
  • Il design non è solo estetica e non è solo significato.

E’ una combinazione di tutte queste cose.

Il design è il legame tra due universi solo apparentemente distinti, dal momento che un progetto di design trova nella sua funzionalità una bellezza insita e nella sua bellezza una funzionalità propria.

Un progetto di design colpisce nel segno solo quando riesce ad essere utile, a livello comunicativo, e allo stesso tempo riesce a “scaldare il cuore” di chi lo guarda, come in un balletto in cui bellezza e funzionalità si fondono.

Un bravo grafico deve trovare un punto di unione tra il proprio desiderio di trasmettere un messaggio e quello di realizzarlo nel modo più gradevole e adatto dal punto di vista estetico.

Proprio come la capacità di guidare una macchina ad alta velocità, di suonare la chitarra o di dipingere, qui c’è un fattore molto personale in gioco, che mette la sensibilità individuale al centro del nostro progetto grafico.

I 6 principi fondamentali del graphic designer: Conclusioni


Non possiamo dirti con esattezza come devi ” allenarti ” per capire questo.

Tutto viene dall’esperienza o, forse, dalla conoscenza di questi 6 principi.

Una cosa è certa : bisogna sempre tenere conto sia del significato che dell’estetica quando si progetta.


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