Come rendere la Supply Chain per e-commerce sostenibile

L’esplosione del mercato digitale ha aumentato, come conseguenza diretta, anche l’impatto ambientale generato dagli e-commerce, portando piccoli e grandi imprenditori a ragionare sulle strategie da adottare per essere in linea con il tema della sostenibilità, tra le quali spicca sicuramente la gestione della supply chain.

Migliorare la gestione della catena di approvvigionamento, rendendola sostenibile e rispettosa dell’ambiente è uno dei temi di attualità più importanti e urgenti, che genera ogni giorno una sfida che è obbligatorio vincere per migliorare la qualità della vita nostra e delle generazioni future.

Si potrebbe pensare che i negozi e-commerce generino meno impatto ambientale rispetto ai normali negozi fisici ma, questa visione non è affatto corretta, anzi, i dati che emergono delineano un quadro non molto incoraggiante.

Per fortuna, esistono diversi accorgimenti che possono essere intrapresi dalle aziende, piccole o grandi che siano, che, oltre a diminuire i danni prodotti a discapito dell’ambiente, possono rivelarsi delle vere e proprie strategie di marketing per fidelizzare ancora di più i clienti.

Tra tutte, come detto, la gestione della supply chain svolge un ruolo fondamentale, dal magazzino alla scelta del materiale di imballaggio dei prodotti.

Vediamo, allora, come ottimizzare la gestione della supply chain e come alcuni piccoli cambiamenti possano avere un impatto molto vasto su larga scala.

I numeri dell’impatto ambientale generati dagli e-commerce

Considerando il momento storico e la gravità della situazione in cui ci troviamo, la produzione sostenibile non è solo un’opra di coscienza collettiva, ma un vero e proprio obbligo per salvaguardare la nostra vita sulla terra, ed è destinata a diventare pian piano (ma non così piano) il vero e proprio standard operativo di tutte le aziende.

Come accennato pocanzi, i numeri generati dagli e-commerce non sono affatto rassicuranti e, possono essere tradotti in 4 aspetti fondamentali:

  • Il trasporto su gomma e quello via mare producono rispettivamente il 10% e il 30% delle emissioni globali di CO2
  • Carta e cartone producono il 17% dei rifiuti globali
  • Ogni anno, 5 milioni di tonnellate di rifiuti vengono generate solo dai resi
  • Entro il 2025 sono previsti 2.000 milioni di tonnellate di rifiuti plastici generati dagli e-commerce

Tuttavia, la buona notizia è che sempre più consumatori sono disposti a cambiare le proprie abitudini di acquisto per ridurre la propria “carbon footprint”, ovvero la loro quantità di produzione di impatto ambientale.

Questo rappresenta allo stesso tempo un grande assist per mettere in campo politiche volte a migliorare l’impatto ambientale delle aziende, e un’opportunità per elaborare strategie di green marketing e migliorare l’esperienza degli utenti.

Ma, detto ciò, quali sono gli accorgimenti da adottare per migliorare la gestione della supply chain? Vediamo tutto ciò che c’è da sapere.

Magazzino e imballaggio: migliorare la supply chain

Quando si parla di e-commerce e supply chain, il primo pensiero è rivolto sicuramente al magazzino, ovvero il luogo in cui il prodotto viene prelevato, impacchettato e virgola successivamente spedito.

Proprio all'interno del magazzino esistono molte attività che possono essere utilizzate per ridurre l'uso delle risorse naturali e, quindi, la carbon footprint.

Vediamo 3 consigli davvero utili per aumentare la sostenibilità della supply chain:

  1. Individuare fonti alternative: la risorsa più semplice per risparmiare energia ed impattare meno è sicuramente quella di utilizzare fonti di energia green, come pannelli solari o fotovoltaici, la sostituzione delle vecchie lampadine con quel risparmio energetico e la sostituzione delle vecchie batterie con quelle al litio. Un altro sistema molto efficace è quello di installare rilevatori di movimento che garantiscano l'illuminazione solo quando necessaria. Ovviamente si tratta di un investimento economico di rilievo ma, nel lungo periodo, tutto ciò genera sia un risparmio di risorse monetarie, sia una diminuzione nelle emissioni.
  2. Sistema di trasporto: per quanto riguarda i trasporti la conversione di vecchi veicoli a motore termico con quelli elettrici è sicuramente un ottimo modo per diminuire l'impronta ambientale. A tal proposito sono disponibili anche diversi incentivi statali.
  3. Digitalizzare i processi: è possibile ridurre le emissioni di CO2 anche attraverso la digitalizzazione dei processi interni.

Veniamo ora al materiale d’imballaggio per le spedizioni, considerato un altro tasto dolente nell’e-commerce all'interno del percorso della supply chain. Sempre più aziende stanno cercando di adottare sistemi di packaging meno strutturati, al fine di ridurre più possibile la quantità di materiale di scarto non riciclabile.

Tra i vari consigli utili possiamo annoverare:

  1. Utilizzo di materiale di riempimento fatto di carta riciclata o scatole smart in grado di adattarsi alla dimensione della merce. Ovviamente i riempimenti devono sempre soddisfare gli standard di sicurezza
  2. Scegliere scatole di cartone che contengano una striscia adesiva integrata
  3. Utilizzare nastri senza PVC, il cui riciclo implica processi più elaborati
  4. Considerare sempre la provenienza, i produttori e il materiale dei prodotti di imballaggio

Cos’è davvero una produzione sostenibile?

Sebbene il concetto di produzione sostenibile oggi sia abbastanza diffuso, molto spesso viene abusato e non è sempre facile capire quali siano i prodotti che attraversano un vero processo di supply chain all’insegna della sostenibilità.

Se nell’immediato futuro la produzione sostenibile deve diventare l’unico modo di operare, ad oggi non tutti la pensano così e qualche azienda ancora persevera con vecchi metodi.

Tuttavia, creare un percorso produttivo e una supply chain sostenibile è il modo migliore per anticipare il futuro e, mettere a disposizione dei consumatori prodotti conformi al loro pensiero, creando un branding aziendale in cui i consumatori possano effettivamente riconoscersi.

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