Quando si decide di avviare un’attività o un business, una delle domande più importanti da porsi riguarda sempre il mezzo attraverso cui reperire fondi e finanziamenti necessari per partite.
Molte volte questa domanda rappresenta il bivio tra mettere in pratica un’idea di business oppure no, proprio perché si creano delle difficoltà nel reperire capitali inziali o cercare investimenti.
Esiste però un metodo economico per avviare un’impresa che permette di sviluppare l’idea iniziale e, per molti aspetti, mantenere anche molta più libertà: il bootstrapping.
In pratica, fare bootstrapping significa avviare un business utilizzando unicamente le proprie risorse, senza avvalersi di prestiti, raccolte fondi e finanziamenti esterni, quantomeno nella fase iniziale.
Tutto ciò, ovviamente, comporta dei vantaggi non indifferenti, come avere il totale controllo sull’azienda avviata ma, di contro, anche degli svantaggi, primo tra tutti quello di dover far fronte a tutte le spese contando solo sul patrimonio personale.
Detto ciò, vediamo come fare bootstrapping e quali sono gli strumenti indispensabili per mettere in piede questo modello di business.
Come accennato, con il termine bootstrapping si descrive una situazione in cui una persona avvia un business con un capitale ridotto, utilizzando esclusivamente le proprie risorse, senza affidarsi a fondi o investimenti esterni.
Negli ultimi anni, sono sempre di più le persone che, affacciandosi al mondo dell’imprenditoria, scelgono di affidarsi al bootstrapping per avviare una startup con investimenti personali.
Ovviamente, perché questo metodo funzioni occorre una pianificazione maniacale delle spese in uscita, in modo da tenere sotto controllo tutto il flusso di denaro ed evitare spese non essenziali ed una intraprendenza fuori dal comune.
Infatti, bootstrapping tradotto dall’inglese significa letteralmente “allacciarsi gli stivali”, metaforizzando il concetto di mettere in campo tutte le proprie risorse, umane ed economiche, al servizio della propria attività.
In genere, esistono 3 condizioni per cui un imprenditore decide di scegliere il bootstrapping:
Quale che sia il motivo per cui si sceglie di seguire la strada del bootstrapping, è bene seguire alcuni step necessari e utilizzare gli strumenti giusti.
Prima di investire tempo e denaro in un’attività imprenditoriale è necessario verificare il potenziale di fattibilità della stessa, poiché più l’idea è valida, più ha senso fare bootstrapping.
Il processo di convalida però non deve essere né troppo lungo né, tantomeno, rappresentare un ostacolo. Si tratta semplicemente di accertare se la domanda di mercato sia valida e ci sia un potenziale pubblico di clienti o fruitori, insomma capire cosa si vuole vendere e quale sia il target di riferimento.
Per fare ciò, ad esempio, è possibile fare un piccolo test, creando un sito web e una landing page di riferimento, indirizzandovi il traffico. In poche parole, sponsorizzare l’idea ancor prima del prodotto.
Inoltre, per testare diverse idee di business prima di trovare quella definitiva è possibile provare ad impostare attività tramite dropshipping.
Si tratta, infatti, di una soluzione semplice ed efficace, che permette di vendere articoli senza l’acquisto diretto e, quindi, l’esborso economico prima ancora della vendita. Inoltre, il dropshipping elimina anche altre spese collaterali, come quella del magazzino e dei collaboratori.
Ovviamente, quando si decide di impostare il business utilizzando il bootstrapping si deve prestare particolare attenzione a come investire le risorse personali, senza però tralasciare alcuni aspetti fondamentali come la creazione di un logo per la tua attività, flusso di cassa e marketing.
Partiamo dal primo aspetto. Il logo è il biglietto da visita di un’attività e quindi risulta fondamentale. Tuttavia, nelle fasi iniziali potrebbe essere tralasciato poiché non si ha ancora un vasto pubblico che potrebbe ricordarlo.
Ovviamente, creare un logo dal design professionale può richiedere risorse preziose che, all’inizio, possono essere investite altrove. In questa fase potrebbe essere una buona idea utilizzare un logo generico.
Ovviamente, il logo rappresenta il brand e aiuta le persone a ricordarlo ma è possibile rinnovarlo in un secondo momento, quando l’azienda sarà già ben avviata.
Per realizzare profitti, utilizzando il bootstrapping, si deve prestare particolare attenzione al flusso di cassa. Non è sempre semplici mantenere in equilibrio entrate e uscite, soprattutto considerando che nelle prime fasi è necessario investire nella crescita aziendale.
Un buon consiglio è quello di monitorare costantemente il flusso di cassa, perché al contrario si può incorrere in spese eccessive e dannose, specialmente se queste dovessero arrivare in un momento critico.
Infine, esistono molte opportunità gratuite per fare marketing, che è doveroso prendere in considerazione considerando l’attenzione alle spese.
Sicuramente i canali social media sono quelli che permettono una visibilità maggiore, riferita a gruppi di target altamente differenti tra loro. Inoltre, anche le menzioni nei blog e sui siti di settore (qualora si decida un’attività specifica) sono molto preziose.
Nelle fasi inziali, per una startup è necessario limitare al massimo tutte le spese, ma come è possibile sposare ciò con gli investimenti necessari per far crescere l’attività?
Per fortuna, è possibile usufruire di molti software gratuiti messi a disposizione per gestire le più disparate attività, dalla gestione social fino alla contabilità.
Noi di SEOM ti possiamo fornire una consulenza professionale per i servizi digitali e l’elaborazione di una strategia di comunicazione. Contattaci e ti aiuteremo a valorizzare la tua azienda. Scrivici ad info@seom.online oppure compila il forum qui.
Seguici per altre info… sempre su www.seom.online