Molto spesso, quando aziende o brand cercano nuovo personale, si focalizzano esclusivamente sull'impressione che i candidati lasciano all'azienda, senza tenere conto che, specialmente oggi nell'era dei social network, la candidate experience è uno dei mezzi più fruttuosi di marketing indiretto.
Quando si fa un colloquio di lavoro o un candidato si rapporta con le HR di un'azienda, infatti, non è importante solo l'impressione che le risorse umane hanno del candidato, ma è altrettanto importante anche il contrario, ovvero l'impressione che il candidato ha di un brand o di un'azienda.
Come dicevamo, nel tempo dei social network le notizie corrono molto veloci, e non esiste nulla che possa danneggiare la possibilità di un brand di attrarre nuovi talenti come una cattiva candidate experience.
Questo concetto, è uno di quei mattoncini che va a costruire la brand identity di un'azienda e risulta fondamentale per fare in modo che i migliori talenti in circolazione e le professionalità più spiccate siano portate a scegliere un brand piuttosto che un altro in fase di colloquio.
In definitiva, si tratta semplicemente di garantire che il primo punto di contatto tra un datore di lavoro e un candidato sia positivo e che l'interazione tra il candidato stesso e le HR di un’azienda abbiano lo scopo non solo di valutare conoscenze e competenze, ma anche di “stupire” in maniera positiva le persone che hanno fatto richiesta per una posizione lavorativa.
Insomma, si tratta di pubblicizzare il brand in modo tale che le persone che partecipano ai colloqui abbiano il desiderio di essere assunte e pubblicizzino l'azienda come un luogo perfetto dove lavorare.
Vediamo, allora, cos'è la candidate experience, perché è così importante durante i colloqui di lavoro e quali sono i passaggi per garantire una selezione di personale altamente qualificato.
La candidate experience, che tradotta direttamente dall'inglese l'esperienza del candidato, riguarda le sensazioni che un candidato prova nei confronti di un brand, in base alle interazioni che ha avuto durante i primi punti di contatto con un'azienda.
Questo include le sue sensazioni, l'impressione che i manager HR gli hanno lasciato, nonché il ricordo di tutto ciò che è successo durante il processo di selezione.
In altre parole, la candidate experience si potrebbe definire come tutto ciò che accade durante il primo punto di contatto tra un'azienda e una persona candidata per una posizione lavorativa.
Sebbene alcuni manager la considerino un elemento marginale, quasi tutte le aziende leader di settore sanno che la soddisfazione dei propri impiegati è un vantaggio competitivo per l'azienda stessa.
Proprio per tal motivo, è importante fare attenzione all'interazione tra l'individuo e l'impresa, a partire dalle primissime fasi del processo di selezione.
Un'esperienza positiva di un candidato rappresenta uno dei fattori chiave che permette di individuare un determinato brand come luogo di lavoro attraente per i potenziali dipendenti.
Come ogni elemento di marketing e strategia aziendale, anche la candidate experience non è qualcosa di improvvisato ma, si tratta di un processo attentamente studiato e messo in atto prima ancora del tentativo di inserimento di un nuovo talento nelle fila aziendali.
Difatti, come accade per il customer journey, ad esempio, che ha lo scopo di accompagnare i clienti nei vari passaggi che portano all'acquisto di un prodotto o di un servizio, anche nella candidate experience necessario sviluppare degli step ben delineati ed efficienti che supportino i candidati dall'inizio alla fine del processo di onboarding.
Dalla creazione di una presenza online, coerente con i valori e con il tone of voice di un'azienda, fino alla cura delle fasi di inserimento, è importante considerare ogni passaggio vissuto dai candidati. L'obiettivo è quello di far trapelare la cultura aziendale e far sentire i candidati accolti e seguiti.
Una candidate experience positiva aumenterà le chance di selezionare personale di successo, ovvero garantirà che i talenti migliori siano intenzionati ad accettare un'offerta di lavoro da un determinato brand, qualora venga loro proposta.
Ma, per quale motivo è così importante per un'azienda garantire una candidate experience positiva?
Come accade anche nell’employer branding, convincere i candidati che un'azienda è il posto di lavoro perfetto, con un'identità e una cultura aziendale chiara è importantissimo.
Quando un'azienda fallisce nel creare una candidate experience positiva infatti, diventa non solo meno attraente per il candidato in questione, il quale potrebbe interrompere il processo di selezione, ma anche per tutti i potenziali talenti che si interfacciano nella sua rete social.
Poniamo il caso, ad esempio, che un ex candidato ritenga l'esperienza di selezione in un'azienda particolarmente negativa. In questo caso, lui o lei, potrebbe lasciare la sua opinione su un social media o su piattaforme professionali come Linkedin e nuocere profondamente alla brand reputation di un'azienda.
Diverse ricerche hanno dimostrato che circa l’83% dei candidati rifiuta l'offerta di lavoro in aziende con cui hanno avuto un'esperienza di colloquio molto negativa.
Quanto detto fin qui spiega in maniera esaustiva il motivo per cui è importante che i talenti che si interfacciano con un brand abbiano una candidate experience positiva.
Quindi, senza perdere troppo tempo, andiamo a vedere quali sono le 7 fasi più importanti della candidate experience:
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