Quando si gestisce un’impresa, bisogna sempre tenere a mente il divario tra entrate ed uscite per calcolare al dettaglio tutti i costi di gestione, in modo da calcolare sia i guadagni in entrata, sia qual è la cifra che permette di raggiungere il break even point.
Proprio quest’ultimo valore è tra i più importanti durante la stesura di un business plan, perché permette agli imprenditori di calcolare l’introito necessario per coprire l’investimento relativo alla gestione e alla realizzazione dei prodotti di un’attività.
La break even analysis, o analisi del punto di pareggio, in poche parole, permette a chi gestisce un’attività o un brand di calcolare quante unità di prodotti occorre vendere per coprire sia gli investimenti sulla realizzazione del prodotto stesso, sia i costi di gestione, in modo da arrivare ad un pareggio tra costi in entrata e costi in uscita.
Ma, come si calcola il break even point, su cosa si basa la sua analisi e in che modo è possibile rendere questo valore più basso per massimizzare il profitto?
Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere su questa “cifra” che è alla base di ogni attività imprenditoriale di successo.
Partiamo dal principio. Per break even point, BEP o punto di pareggio, si intende un valore che indica quante unità di prodotto occorre vendere per coprire i costi aziendali. In pratica, il break even point rappresenta il punto di equilibrio tra i ricavi e i costi totali, dove utili e perdite sono equivalenti.
Data questa definizione, è abbastanza intuitivo comprendere che, per le aziende, raggiungere l’equilibrio tra spese e ricavi significa pareggiare i costi totali da sostenere, in modo da poter costruire un business plan completo e preciso.
Il calcolo del BEP tiene conto sia dei costi fissi, come i costi di produzione, sia di quelli variabili, come il prezzo delle materie prime che può aumentare o diminuire, e permette alle aziende di determinare i volumi di produzioni necessari a coprire le spese.
La formula per calcolare il break even point è molto semplice ed è uguale ai costi fissi, diviso il prezzo medio di vendita per unità di prodotto, meno il netto dei costi variabili.
Quindi, per fare un esempio concreto:
Formula del BEP = 1.000/ (15 – 11) = 250
Dove 250 rappresenta il numero delle unità di prodotto da vendere per raggiungere il break even point.
La break even analysis è un calcolo che rivela quante singole unità di prodotto occorre vendere per arrivare al punto di pareggio, o break even point.
In realtà si tratta di un concetto molto semplice. Poniamo il caso di un’azienda che produce scarpe: qual è il prezzo di vendita che permette di coprire i costi di realizzazione del prodotto, i costi fissi come affitti, manodopera, tasse etc. e altri costi di marketing come la realizzazione del packaging?
Condurre una break even analysis offre numerosi vantaggi, tra cui:
Ma quando si rende necessaria una break even analysis? Questo tipo di analisi è necessaria in diversi scenari, ad esempio:
Sebbene la quantità di informazioni che questa analisi può fornire è limitato, il break even point e la sua analisi giocano un ruolo essenziale all’interno delle decisioni commerciali di un’azienda e ne influenzano, sicuramente, la strategia di vendita.
Ma, cosa accade quando, una volta completata la break even analysis, i costi risultano troppo alti? Ovvero le unità di prodotti da vendere sono irrealizzabili?
Se questa cifra assumere un valore talmente alto da sembrare irraggiungibile è necessario abbassare il break even point.
Abbassare il punto di pareggio non è un’attività facile ma, è possibile farlo attraverso 3 manovre fondamentali:
Insomma, calcolare il break even point è essenziale per lanciare o gestire un’attività imprenditoriale di successo ed affrontare il mercato e la concorrenza con maggiore consapevolezza.
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