Abbracciare il mondo – Marketing inclusivo

24 Novembre 2022

Negli ultimi anni, l’attenzione nei confronti delle diseguaglianze e dell’inclusività è aumentata in maniera esponenziale. Questa parola, inclusività, è una vera e propria spinta verso un cambiamento del sistema socioculturale a favore della partecipazione di tutti gli individui.

In questo campo, il marketing svolge un ruolo fondamentale, abbracciando la responsabilità di includere tutti gli individui nella propria comunicazione.

Molte volte abbiamo parlato qui sul blog di quanto mettere gli utenti al centro dell’attenzione sia uno dei fondamenti della comunicazione digitale ma, nel caso di marketing inclusivo, questa responsabilità diventa attiva, trasformandosi proprio nell’intento sociale di un brand.

La definizione di marketing inclusivo potrebbe essere declinata all’infinito ma, l’aspetto fondamentale e l’obiettivo risiedono nella capacità di accogliere e rendere partecipi tutte le persone, indipendentemente dalle caratteristiche identitarie, che siano religiose, culturali o di genere.

Offrire una comunicazione inclusiva, oltre ad essere una responsabilità morale, porta tantissimi vantaggi ad aziende e brand ed è diventata un “must” da prendere fortemente in considerazione quando si elaborano strategie di marketing.

In questo articolo andremo a vedere la definizione di marketing inclusivo, quali strategie adottare e come utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per centrare gli obiettivi prefissati.

Abbracciare il mondo – Marketing inclusivo

Definizione e obiettivi del marketing inclusivo

In una società sempre più eterogenea, senza barriere o confini, l’inclusività è diventata quasi un’emergenza, considerando quanto ancora ogni giorno siamo testimoni di cronache riguardanti diseguaglianze di ogni genere.

La definizione di marketing inclusivo è molto semplice: si tratta di considerare tutti alla pari, creando contenuti che si rivolgano al maggior numero di persone possibile, indipendentemente dalle loro dorme di unicità.

Si tratta, quindi, di realizzare campagne di marketing in grado di coinvolgere utenti con background diversi e che raccontino storie dove tutti possano realmente riconoscersi.

Se la definizione è abbastanza semplice, mettere in atto campagne di marketing inclusivo potrebbe essere più difficile (ma non impossibile).

Come abbiamo imparato dal Real Time Marketing, i clienti richiedono coerenza e azione per cui, creare strategie inclusive una tantum non porta reali benefici all’azienda poiché, gli utenti non si riconoscono in contenuti postati semplicemente per dovere sociale.

La narrazione inclusiva dovrà essere costante, consapevole, efficace e risultare al tempo stesso naturale.

Da recenti studi, è stato dimostrato che circa il 70% degli utenti appartenenti alla generazione Z (11-25 anni) è molto attento ai temi sociali e si fida maggiormente dei brand che rappresentano vari tipi di diversità nei loro contenuti.

Abbracciare l’inclusione come politica aziendale e come valore principale di un brand ha un impatto diretto sulla reputazione dell’azienda stessa, portando alla possibilità di raggiungere un pubblico più vasto e un miglioramento dell’immagine del marchio.

Gli obiettivi del marketing inclusivo, però, non devono ridursi esclusivamente alle vendite ma devono ambire a creare valore per i consumatori, migliorando la qualità della vita degli utenti e contribuendo al loro benessere.

Potrebbe sembrare strano quanto appena detto ma, un marketing inclusivo costante e naturale significa difendere il diritto alle pari opportunità delle persone e farle sentire protette e comprese.

 strategia di marketing inclusivo

Come elaborare una strategia di marketing inclusivo

Prima di mettere sul tavolo una strategia di marketing inclusivo, è necessario fare un passo indietro e chiedersi se la struttura del business di un’azienda riflette realmente ciò che si vuole comunicare.

Per riassumere questo concetto in parole più semplici, è necessario porsi la domanda e capire se le attività svolte pongono attenzione alla diversità, all’inclusione e all’equità all’interno del contesto aziendale.

Questo è necessario poiché si riflette direttamente sulla credibilità di un brand.

In fondo, come possono gli utenti credere ad una genuina inclusione se, poi, all’interno di un brand le dinamiche sociali sono squilibrate?

Pertanto, la strategia di marketing inclusivo parte proprio dall’interno, promuovendo l’inclusività e annullando le distanze culturali, sia nei propri team, che tra interni ed esterni (compresi i fornitori).

In questo modo sarà più semplice interagire con il proprio pubblico senza correre il rischio di risultare falsi o ipocriti.

Una volta sciolto questo nodo, si passa alla parte pratica che prevede 5 passaggi fondamentali:

  1. Conoscere il mercato ed evitare gli stereotipi: prima di creare contenuti, è bene conoscere il pubblico a cui si rivolgono. All’interno dei dati in possesso dell’azienda, o tramite sondaggi, vanno ricercate quelle caratteristiche che possano fornire indizi in merito a sesso, etnia, religione e interessi del target. In questo modo sarà possibile includere tutti gli aspetti. Inoltre, il rischio di incorrere in pregiudizi o stereotipi è molto alto ma può essere superato ricorrendo ad esempi di vita reale che riguardano difficoltà reali.
  2. Puntare ai sentimenti: quante volte capita di vedere una pubblicità che ci emoziona. Quando le campagne di marketing toccano determinati aspetti emotivi, queste scatenano sentimenti di gioia e fiducia che sono alla base del senso d’inclusione. Per facilitare questo meccanismo, è fondamentale l’impatto visivo, con l’utilizzo di immagini più variegate e complesse che pongano al centro l’eterogeneità umana.
  3. Ampliare le festività: la creazione di contenuti non deve essere riservata esclusivamente alle festività “classiche” ma, specialmente attraverso i social, è una buona pratica celebrare festività di altri paesi o quelle dedicate a persone emarginate.
  4. Linguaggio per tutti: la parte testuale è importantissima e deve essere priva di qualsiasi implicazione raziale o sessista che favorisca l’esclusione di determinati gruppi di persone. Potrebbe essere utile far leggere il testo ad un gruppo eterogeneo di persone prima della pubblicazione. Inoltre, anche l’ottimizzazione per i motori di ricerca, la SEO, dovrebbe essere indirizzata in questo senso.
  5. Accessibilità digitale: è importante permettere a tutti di usufruire dei prodotti digitali, indipendentemente dalle capacità individuali come la vista, l’udito o il livello di coordinazione motoria.

Questi 5 passi sono la base fondamentale di ogni campagna di marketing inclusivo e possono aiutarti ad ottenere risultati importanti. Ovviamente non rappresentano una regola scritta e, solo il pubblico potrà dare un feedback positivo o negativo. In tal senso, è importante tenere sotto controllo i risultati ottenuti.

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